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Commenti al testo di Salvatore Pizzo
Quando il cielo era il cielo

Sei nella sezione Commenti
 

 Salvatore Pizzo - 25/03/2017 18:19:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

x Laura:
... Forse è quel desiderio di autenticità, magari solo di riassaggiare dei gusti o riprovare delle emozioni. Ma una cosa è certa, come sostenuto da qualcuno: impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume. Dunque, allo stesso tempo: è impossibile ritrovarsi sotto lo stesso cielo. Anche il cielo cambia. E non solo per la posizione geografica o perchè si sposta sul suo asse il pianeta. Cambia perchè siamo noi a cambiare, guardando le cose con gli occhi dell’oggi, Così come cambia il cielo stesso, a causa a quel che dicono, pure dei vistosi buchi che presenta nella sua veste azzurra...
Grazie infinite per le considerazioni molto belle e per l’incoraggiamento con un abbraccio d’immenso e l’augurio per un fine settimana sereno......

 Laura Turra - 25/03/2017 05:42:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

"Quando il cielo era cielo" ... ci sono momenti in cui la realtà ci appare nel suo nitido splendore e non credo siano riservati solo a una fase particolare della vita o solo relegati alla memoria di un "è stato". Sono i momenti, credo, in cui riusciamo a riconoscere il nuovo e il bello che c’è, sempre, nonostante.
La parte finale del tuo testo ha immagi molto particolari e incisive.
Un carissimo saluto e oggi guarda bene: vedrai che il cielo è cielo!

 Salvatore Pizzo - 24/03/2017 20:51:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

x Cinzia:
Lusingatissimo per quell’aggettivo indice di superlatività, mia cara Cinzia: non so se il mio umile tentativo di poesia lo meriti davvero, ma te ne sono infinitamente riconoscente, se non altro perchè mi suona d’incoraggiamento, nel proseguire lungo la strada tortuosa dell’apprendimento...
Grazie di cuore con un più che caro saluto...

 Cinzia Aragonesi - 24/03/2017 20:08:00 [ leggi altri commenti di Cinzia Aragonesi » ]

Meravigliosa nostalgia in questa lirica.
Bravo!

 Salvatore Pizzo - 24/03/2017 17:08:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

x Graced:
Grazie di cuore per la lettura molto apprezzata: il tempo, come si suol dire: è la miglior medicina. Anche nel caso di una giovinezza non proprio esaltante...
Un più che caro saluto con l’augurio per un fine settimana d’incanti...

 Salvatore Pizzo - 24/03/2017 17:05:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

x Klara:
Il tuo tono mi ricorda i cercatori d’oro, quando, finalmente trovando la pagliuzza d’oro, si dedicavano a saltelli di gioia... Scherzi a parte: trovo davvero lusinghiera la tua lettura e le considerazioni che mi spalancano il cuore. Lo so, alle volte magari si eccede nel rivestire lo scheletro con eccessivi tessuti, facendone magari ossatura di creatura obesa. Però, in questo caso, mi sembrava d’obbligo farlo, quantomeno per restituirne piacevolezza dell’immagine rubiconda e spensierata della fanciullezza. Prima di rammentarne i dolori e la sofferenza che, ancora da essa ce ne viene.
Grazie di cuore più che mai con un abbraccio di petali primaverili e l’augurio per un fine settimana d’incanti...

x Auro:
Un inchino a te, mio caro Auro, anche se non mi reputo un"maestro", bensì "il Maestro"per eccellenza... Scherzi a parte: grazie di cuore per l’incoraggiamento molto gradito...
Un abbraccio

 Graced - 24/03/2017 16:54:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

"Il coraggio era sposo dell’incoscienza", presumo negli anni della giovinezza, quando si pensava di poter far tutto e si potesse arrivare a tutto ciò che anelava l’io scalpitante. Ora rimane il ricordo lontano
e, forse, un pò sbiadito di quel tempo ameno. L’ho percepita così.
molto bella ed esplicativa. Un caro saluto di sereno Week end!

 Auro d’Arcola - 24/03/2017 13:27:00 [ leggi altri commenti di Auro d’Arcola » ]

Sei un maestro, wood

 Klara Rubino - 24/03/2017 12:11:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

ognuno

si tracciava il suo confine netto;

noi ci giocavamo spensierati.


Il coraggio era sposo dell’incoscienza


... che se ne vede il rosso tuttora accecante


persino dai polsi della notte

schizzarne sangue sugli occhi


mestizia sussurrando dai cori

arborei.

 
Eccolo il cuore pulsante; il nocciolo; il seme vitale!
...così ben avvolto dal calore di un linguaggio ricco, come una calda, regale coperta!